Un Software Defined Storage (SDS) flessibile, VxFlex (it)

9 minuti di lettura (1560 parole)

Este post también está disponible en Español

In modo semplice possiamo spiegare il concetto di Software Defined Storage (SDS) affermando che il software dello storage non è definito dall’hardware su cui gira (storage tradizionale), in un SDS il software di storage è disaccoppiato dall’hardware e può essere eseguito su qualsiasi hardware standard.

Una delle differenze fondamentali tra uno storage tradizionale e un sistema SDS sta nella modalità di accesso ai dati e ai servizi dei dati (protezione, copia locale o remota, ecc.). In un sistema SDS l’accesso ai dati viene effettuato grazie a un’astrazione del piano storage (data plane), attraverso un software o hypervisor eseguito sui server (control plane). Allo stesso modo i servizi dati sono erogati e gestiti dal software. Proprio come nel mondo VMware, dove vSphere è una soluzione di compute software defined con innegabili vantaggi, un sistema SDS utilizza concetti simili per ottenere i vantaggi della virtualizzazione a livello storage.

A seconda del tipo e della varietà di hypervisor supportati dal sistema ci sono diverse possibili implementazioni di SDS, fondamentalmente possiamo considerarne due: soluzioni SDS che supportano un singolo hypervisor o soluzioni SDS che supportano configurazioni multi-hypervisor e anche bare-metal.

In questo post parleremo di cosa significa un Software Defined Storage flessibile, in particolare analizzeremo la soluzione SDS Dell EMC VxFlex. Vedremo anche come VxFlex sia in grado di replicare i vantaggi delle soluzioni di storage “tradizionali” offrendo allo stesso tempo le prerogative della HCI.

Leggi tutto “Un Software Defined Storage (SDS) flessibile, VxFlex (it)”

Dell EMC Infrastructure as Code (IaC) (it)

10 minuti di lettura

Este post también está disponible en Español

Cloud, container, Kubernetes, IaC e DevOps sono oggi tra i termini più ricercati su Internet per un semplice motivo, la necessità di accelerare lo sviluppo di applicazioni. Per attuare questa tendenza, l’infrastruttura di storage a supporto deve essere configurata in ogni momento in base alle esigenze delle applicazioni seguendo un approccio pratico che consenta di “costruire” l’infrastruttura in modo analogo a come si costruiscono le applicazioni, cioè, usando codice.

Wikipedia definisce IaC (Infrastructure as Code) come “il processo di gestione e provisioning dei data center dei computer attraverso file di definizione leggibili dalla macchina, piuttosto che configurazione hardware fisica o strumenti di configurazione interattiva.”

Si potrebbe pensare che per implementare l’IaC sia sufficiente scrivere una serie di script che consentano un certo grado di automazione. Tuttavia è chiaro che il solo uso di script comporti uno sforzo notevole per mantenerli oltre ad un continuo aggiornamento degli stessi quando l’infrastruttura cambia.

IaC è un concetto diverso, la IaC prevede l’uso di best practices e processi di sviluppo software agile per la gestione dell’infrastruttura. La IaC fa parte di DevOps ed è quindi finalizzata alla continuous delivery. Per eliminare la complessità di conoscere in dettaglio come interagire con l’infrastruttura, l’IaC utilizza una serie di strumenti per gestirla tramite codice e orchestratori standard.

In questo post analizzeremo gli strumenti della IaC che consentono un’automazione ripetibile, coerente e solida delle infrastrutture di storage.

Leggi tutto “Dell EMC Infrastructure as Code (IaC) (it)”